I LEONI DI SICILIA di stefania auci
“La costa occidentale della Sicilia è un alternarsi di scogli e spiagge sabbiose.
Un ecosistema vario, dalla morfologia mutevole del paesaggio ricchissimo.
Solo nella zona del marsalese le spiagge diventano una presenza costante: sabbia sottile, particolarmente farinosa, portata dal mare attraverso il varco di San Teodoro dinanzi al Isola Lunga, un luogo dalla bellezza commovente. E’ nella zona di Marsala che si trova lo Stangone, una delle aree lagunari più ricche dell’isola. Porto dei fenici, rifugio dei greci, emporio dei romani.
Nello Stangone, grazie alla presenza delle saline – un sistema di vasche usate per la raffinazione del sale marino tramite l’evaporazione del acqua – , il clima rimane quasi sempre costante e la salinità non subisce alterazioni.
Non è un caso che le cantine del marsala nascono a poca distanza da queste spiagge basse e sabbiose. Non è un caso che la sabbia entri nei cortili, invada i magazzini , si accumuli sulle botti.
Il mare, la componente calcarea della sabbia, la temperatura costante sono ciò che hanno reso tale questo vino liquoroso, nato per caso e diventato il sapore di un epoca.
Perché la sabbia che si deposita sui coppi di terracotta che coprono il sale è la stessa che mulina tra le bottiglie lasciate a riposare nelle viscere delle cantine. E’ una sabbia che porta granelli di sale, che ha profumo del mare. E’ lei che regala quel sapore secco , quel incertezza che confonde, quel gusto appena accennato di mare a un vino che, diversamente, sarebbe un vino dolce come tutti gli altri.”